Il 13 gennaio 2025 è morto a 82 anni i fotografo Oliviero Toscani: a comunicarlo la famiglia attraverso un breve comunicato stampa.
“Con immenso dolore diamo la notizia che oggi, 13 gennaio 2025, il nostro amatissimo Oliviero ha intrapreso il suo prossimo viaggio”. Queste le parole che aprono la breve nota firmata questa mattina dalla famiglia di Oliviero Toscani, deceduto nell’ospedale di Cecina, in provincia di Livorno, dove era ricoverato in gravi condizioni da diversi giorni.
Una vita dedicata al mondo della fotografia, che ha rivoluzionato utilizzando l’arte come provocazione, senza timore di creare scandali o dibattiti. Le sue foto hanno segnato la storia ma non voleva essere ricordato per una di essere ma “per l’insieme, per l’impegno. Non è un’immagine che ti fa la storia, è una scelta etica, estetica, politica da fare con il proprio lavoro“. Un lavoro iniziato a soli 14 anni, quando un giovanissimo Oliviero riuscì a catturare un momento che divenne storia.
Oliviero Toscani, il primo scatto a 14 anni e l’ultima intervista: “Non ho paura della morte”
Dall’integrazione razziale alla lotta contro l’anoressia, fino a quella contro la mafia e all’abolizione della pena di morte. Oliviero Toscani non ha avuto paura di attingere alle problematiche sociali della sua epoca e inserirle, attraverso le sue foto, sulle pagine delle riviste più famose. Un modo di fare divisivo, ma che ha rivoluzionato per sempre il mondo della fotografia, al quale si è avvicinato quando era solo un ragazzino.
A soli 14 anni, Oliviero si trovava a Predappio in occasione della tumulazione di Mussolini col padre Fedele, fotogiornalista del Corriere della Sera. Fu in quel momento che riuscì a scorgere il volto sofferente di Rachele Mussolini e a scattare una foto, pubblicata poi sul Corriere, che avrebbe segnato l’inizio della sua brillante carriera.
Dal mondo della pubblicità (la sua prima campagna per il cornetto Algida) alla fotografia di moda: ha lavorato per riviste come Elle, Vogue, GQ, Esquire, e realizzato foto per campagne di alcuni tra i marchi di moda più noti come Valentino, Chanel e Fiorucci. L’unione tra tematiche sociali e riviste trova la sua massima espressione negli anni Ottanta, quando inizia il suo rapporto con l’azienda Benetton.
Nell’agosto del 2024, in un’intervista al Corriere della Sera, la rivelazione della sua malattia: “L’amiloidosi. In pratica le proteine si depositano su certi punti vitali e bloccano il corpo. E si muore. Non c’è cura”. Nell’intervista, il fotografo aveva raccontato di aver perso 40 chili in un anno ma di non avere paura della morte: “Basta che non faccia male. Ho vissuto troppo e troppo bene, sono viziatissimo. Non ho mai avuto un padrone, uno stipendio, sono sempre stato libero”.